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Porsche Taycan, lo spirito di un cavallo vivace

La Porsche Taycan, come sanno coloro i quali ci seguono da più tempo, non è certamente la prima Porsche elettrica della casa di Stoccarda. Anzi, si potrebbe dire che Ferdinand Porsche è stato pioniere di questa tecnologia, quando ancora il tema ambientale non era una questione così cogente. Guardando a tempi più recenti, comunque, la Taycan è sicuramente la prima automobile elettrica della casa costruttrice prodotta in serie. Al pari di altri veicoli, che pure hanno segnato un passaggio fondamentale nella storia – guardiamo, per esempio, al passaggio dal raffreddamento ad aria, con la Porsche 993, a quello a liquido, con la Porsche 996 – merita certamente un approfondimento. Addentriamoci nella sua storia e scopriamone meglio le caratteristiche tecniche.

Porsche Taycan, un fulmine su Stoccarda

Quando nel 2015, presso il Salone dell’Automobile di Francoforte, Porsche presentò il progetto firmato da Ivo Van Hulten, la concept car Porsche Mission E, fu subito chiaro quale fosse l’obiettivo dell’azienda: entrare in maniera prepotente nel mondo delle automobili elettriche, con un progetto ambizioso e avveniristico. L’automobile, realizzata in alluminio, acciaio e fibra di carbonio, era infatti dotata di batterie al litio in grado di sprigionare, per mezzo di due motori elettrici, una potenza di quasi 600 CV. Dati statistici alla mano, una potenza capace di far schizzare la Mission E da 0 a 100 km/h in soli 3,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 250 km/h. Per quanto fosse acclamata dalla critica, tuttavia, si trattava comunque solo di un progetto ancora lontano dalla Porsche Taycan che sarebbe stata a partire dal 2019.

Il significato di tay can, un cavallo vivace

È in quell’anno, infatti, che il giovane cavallo si mise al galoppo. E non è un caso se adoperiamo questa immagine retorica: l’automobile che fu presentata al Salone dell’Automobile di Francoforte nel 2019, infatti, aveva un nome tanto esotico quanto evocativo: Taycan. Un nome non casuale, del resto: frutto di due parole turche, tay e can, la parola risultante può essere pressappoco tradotto come “spirito di un cavallo vivace”. Espressione che si addice perfettamente a un’automobile, quella progettata da Michael Mauer, capace di raggiungere la velocità massima di 260 km/h. Prima di arrivare ai dati tecnici, però, soffermiamoci per un attimo sulla genesi di questa automobile.

Il design della Porsche Taycan

Il disegno della Taycan Porsche fu affidato a uno che di automobili estreme, nel corso della sua carriera, ne ha disegnate non poche. Si tratta di Mitja Borkert, oggi direttore del centro stile di Lamborghini. Accanto a lui, un altro che ha fatto la storia dell’automobilismo contemporaneo e di Porsche, Michael Mauer. I due, come detto, si ispirarono alla concept car Mission E: ne mantennero le caratteristiche del frontale, così come pure dello spoiler posteriore. Tuttavia, abbandonarono l’idea delle portiere con apertura ad armadio (anteriori con apertura normale e posteriori con apertura controvento). Lo stile, come spiegato dagli stessi progettisti, richiamava sotto diversi aspetti quello della Porsche 911, pur lanciando uno sguardo al futuro: l’uso dei fari a LED a quattro punti, le maniglie a scomparsa nelle portiere, la fascia luminosa a LED posteriore.

Anche all’interno, la Taycan fa largo utilizzo di tecnologie futuristiche. Davanti al guidatore, subito dietro al volante, per esempio, trova posto un monitor curvo da 16,8 pollici, che rappresenta il quadro strumenti dell’automobile. Un secondo monitor, da 10,9 pollici è posizionato nella parte centrale del cruscotto con funzioni di infotainment, mentre un terzo monitor da 8,4 pollici si trova nella console centrale con funzioni di controllo sulle impostazioni dell’automobile. Come optional, poi, ottenere l’installazione di un quarto schermo che trova posto dinanzi al passeggero.

Per la realizzazione dell’automobile, comunque, i tecnici hanno fatto utilizzo della piattaforma J1, utilizzata anche da Volkswagen e Audi. Per la Taycan, poi, è stato fatto anche un attento utilizzo dei materiali. Basti pensare che, all’incirca il 37% dell’automobile è realizzato in alluminio, materiale notoriamente più leggero. Analogamente, è stato studiato a fondo l’impatto aerodinamico della vettura. Grazie a questo è stato possibile ottenere un coefficiente di penetrazione di 0,22 per quanto riguarda la Taycan Turbo, mentre la Taycan Turbo S si è fermata a 0,25.

I motori elettrici della Porsche Taycan

La particolarità della Taycan, che di fatto utilizza uno dei principi adoperati dallo stesso Ferdinand Porsche allorquando realizzò la sua prima macchina elettrica, è di avere un motore su ciascun asse. Questo ha donato all’automobile la trazione integrale. Dal punto di vista motoristico, la Taycan impiega motori sincroni a magneti permanenti, che, attraverso un cambio a singola velocità, invia la potenza all’asse anteriore, mentre, attraverso un cambio a doppia velocità, invia la potenza al retrotreno. Questo consente di utilizzare la prima marcia per la massima velocità, la seconda invece per l’autonomia massima.

I motori, poi, sono alimentati da una batteria agli ioni di litio da 93 kWh. Questa può essere ricaricata attraverso la frenata rigenerativa, che riesce a recuperare sino a 265 kWh, oppure da un sistema di ricarica che Porsche ha messo a punto appositamente per la Taycan. Grazie a esso, l’automobile può raggiungere l’80% di carica in appena 22 minuti. Con essa, secondo alcuni test, l’automobile ha raggiunto un’autonomia di ben 323 chilometri. Per quanto riguarda le performance, invece, la Taycan raggiunge la velocità massima di 230 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 5,4 secondi. Tuttavia, la Taycan Turbo S riesce a raggiungere la velocità di 260 km/h e arriva a 100 km/h in appena 2,8 secondi.

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Pas
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1 anno fa

ne sto per comprare una…ADORO!!

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