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Porsche 993, l’ultimo soffio d’aria di una Porsche 911

È l’anno del Signore 1994. L’Europa intera è scossa dalla guerra nei Balcani. Il celebre dipinto di Edvard Munch, L’urlo, viene sottratto alla Galleria Nazionale di Oslo. Silvio Berlusconi vince le elezioni italiane e Ayrton Senna lascia per sempre indelebile il segno nel motorsport, andando via troppo giovane.

È il 1994 e sembra ormai troppo tardi per tutto, persino per le automobili sportive. È il caso di Porsche, che già dall’inizio degli anni Novanta sta affrontando un momento delicatissimo. I modelli più importanti della casa stanno perdendo mercati fondamentali, come quelli degli Stati Uniti d’America conquistati a fatica grazie all’aiuto di Max Hoffman e, addirittura, della Germania. Il tempo a disposizione è poco, ma forse c’è ancora spazio per un ultimo tentativo: il tempo di un soffio d’aria, l’ultimo. Questa è la storia di una macchina che, ancora oggi, esercita un grande fascino sugli appassionati. Questa è la storia della Porsche 993, l’ultima Porsche 911 a essere alimentata da un motore raffreddato ad aria. Gustiamola fino in fondo.

Porsche 993: l’ultima vera regina delle Porsche

Se negli anni Ottanta Porsche aveva trionfalmente raggiunto una produzione annua che aveva toccato le 50 mila unità, negli anni Novanta la casa di Stoccarda non riusciva neanche ad arrivare alla metà di quella produzione. Una situazione drammatica, che rischia seriamente di condurre il marchio storico verso il baratro del fallimento. Per fronteggiare una situazione dall’esito praticamente scontato, quindi, l’allora amministratore delegato della società, Wendelin Wiedeking, decise di affidarsi a uno studio di consulenza esterno. Una decisione estrema, che lascia intuire la situazione nella quale versa la società.

La scelta ricade sulla Shingijutsu Global Consulting, una società giapponese formata da ex dirigenti della Toyota. A questi l’arduo compito di salvare Porsche dal fallimento. Inizia così un lungo lavoro di ottimizzazione che, nel giro di pochi anni, consente alla casa di Ferdinand Porsche di ritrovare una certa tranquillità. E con essa, anche la volontà di trovare una degna sostituta della Porsche 964.

Iniziò proprio da qui la gloriosa storia della Porsche 993: il suo disegno fu affidato alla matita di Tony Hatter, ex progettista Opel che negli anni alla Zuffenhausen lasciò indelebile il suo segno.

Porsche 993: disegnata come un blocco unico

La Porsche 993 ereditava molte delle caratteristiche della sua predecessora, ma introdusse anche numerose novità. Hatter, infatti, focalizzò l’attenzione sull’interazione fra le varie parti. I paraurti, che a differenza della 964 nella 993 crebbero in larghezza, assunsero forme più arrotondate che meglio si raccordavano con il resto della carrozzeria.

Quello anteriore oltre che più largo divenne anche più piatto, mentre il vano bagagli si accorciò facendo sparire la giunzione in gomma nera. Anche il design dei nuovi gruppi ottici, il poliellissoidale, contribuisce con il suo taglio più inclinato a dare un nuovo carattere al frontale della 993 Porsche. Posteriormente, i parafanghi assunsero una forma più lineare che si integrava meglio con il gruppo ottico posteriore spostato più in alto. Il cofano posteriore, inoltre, presentava Anche sui cristalli si lavorò al fine di renderli privi di qualsiasi scanalatura.

L’effetto ottenuto con la Porsche 911 993, oltre che una posa più bassa e larga, fu di un’automobile che sembrava emersa da un blocco unico. L’automobile complessivamente misurava 4,260 metri di lunghezza ed era larga 1,735 metri con la 993 Coupé che diventavano 1,775 con la 993 Cabriolet.

L’ultimo motore aspirato di una Porsche 993 911

Se aveste avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere col vecchio Ferdinand Porsche, alla domanda sul perché la sua azienda insisteva tanto sui motori raffreddati ad aria, vi avrebbe risposto: «Per non bollire ad Alessandria d’Egitto, né gelare a Stalingrado»: La Porsche 993 fu l’ultima fedele a questa idea di automobile.

La 993, al suo debutto, si presentava come una delle automobili più innovative fra quelle ancora raffreddate ad aria. Il propulsore delle due versioni di lancio, la Porsche 993 Coupé e la Porsche 993 Cabriolet, è il solito motore boxer sei cilindri aspirato da 3,6 litri di cilindrata. Esso presenta una potenza massima di 272 CV e una coppia massima di 330 Nm. Già l’anno successivo all’introduzione sul mercato della 911 993, però, i motoristi di Porsche fanno un ulteriore passo in avanti. Grazie alla doppia accensione, infatti, il propulsore raggiunge i 285 CV e Porsche offre anche la possibilità di acquistare una variante da 300 CV. Grazie al nuovo cambio, progettato da capo per gestire le nuove potenze, la 993 supera tranquillamente i 270 km/h e riesce a passare da 0 a 100 km/h in circa 6,6 secondi.

Tutte le versioni della 993 Porsche

Le versioni successive furono un crescendo: nel 1995 si inizia con la Porsche 993 Carrera 4 e la Porsche 993 Turbo, che introducono la trazione integrale. È la seconda, tuttavia, a emozionare più di tutte: grazie ai due turbocompressori di cui l’automobile è dotata, arriva a sviluppare ben 408 CV.

Fra il 1996 e il 1997, invece, è la volta della Porsche 993 Carrera 4S e della Porsche 993 Carrera S. Ma nel 1996 è anche la volta della prima Porsche 993 Targa non più equipaggiata con hard top rimovibile, ma dotata di tetto in vetro scorrevole a regolazione elettrica.

Ultima, ma non per questo meno importante, è la Porsche 993 GT2. Il propulsore di questo bolide era lo stesso della versione Turbo, che, grazie a pochi accorgimenti, era arrivato a esprimere valori di potenza prossimi ai 450 CV. Questi, uniti al peso scarso di 1.300 chilogrammi, consentivano all’automobile uno scatto bruciante ma soprattutto una velocità massima prossima ai 300 km/h.

Costruita fra il 1994 e il 1998, dagli stabilimenti di Stoccarda uscirono esattamente 68.881 esemplari. A sostituire questo mito su ruote fu un’altra automobile, non altrettanto fortunata, la 996. E questo, oltre tutto ciò che ha rappresentato, ha consegnato alla Porsche 993 il titolo di non poco conto dell’ultima vera Porsche 993.

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