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SUV Porsche: le più contese auto di Stoccarda

Ciò di cui parleremo oggi, i SUV Porsche, è senza ombra di dubbio un argomento tra i più contesi nella galassia delle questioni che riguardano la casa di Stoccarda. Gli amanti del marchio, ancora oggi, hanno difficoltà a vedere convivere automobili mitologiche come la Porsche 356 o la Porsche 911 con i Porsche SUV. Eppure, come sappiamo, la casa di Stoccarda deve molto a vetture come la Porsche Cayenne e non solo. Oggi, quindi, faremo un volo d’angelo sulla storia dei SUV che portano lo stemma della casa di Stoccarda.

Una storia infinita: i SUV Porsche

Per raccontare al meglio la storia dei SUV Porsche, immaginando di rivolgerci a chi non conosce la storia della casa costruttrice, è necessario soffermarsi per un attimo sulla filosofia delle sue automobili. Vetture veloci, eleganti, comode e innovative. Quattro caratteristiche che coincidono con un concetto di vettura ben specifico: non serve citare i soliti modelli per chiarire la tipologia di vettura che si intende. Ora, coi SUV è possibile ottenere queste caratteristiche: alcune più semplicemente, come la comodità, altre con dei compromessi, come la velocità e l’eleganza. Sono proprio questi compromessi che, evidentemente, non hanno convinto e, forse mai convinceranno, i puristi del marchio Porsche. Nonostante questo, i Porsche SUV hanno avuto il merito di condurre la casa attraverso i venti di crisi che spiravano negli stessi anni in cui i primi modelli con questa carrozzeria venivano immessi sul mercato. Andiamo con ordine e iniziamo dalle origini dei SUV Porsche.

Porsche Cayenne, il primo dei SUV Porsche

È il 2003, le case automobilistiche ancora vivono di station wagon e monovolume dalle forme improbabili. All’orizzonte, tuttavia, si intravede un nuovo concetto di automobile: lo Sport Utility Vehicle, per gli amici, SUV. È una rivoluzione che, a dispetto delle difficoltà che la casa di Stoccarda sta attraversando, Porsche riesce a cogliere in pieno. Nasce così la Porsche Cayenne, un’automobile che, in fondo, condivide molto con le sorelle Touareg e Q7, ma che riesce decisamente sul mercato. L’automobile riesce l’innovazione, introducendo un nuovo concetto di veicolo, all’eleganza, con una linea assolutamente apprezzabile per l’epoca. La Cayenne, però, non è solo questo. Accanto all’innovazione e l’eleganza, infatti, Porsche riesce anche a mettere la velocità: la Cayenne, infatti, è un’automobile che può raggiungere velocità ragguardevoli, ma anche affrontare sterrati impegnativi. Tutto questo, in breve, la rende una vettura desiderata da un pubblico eterogeneo e, quindi, un successo in termini di vendite per la casa di Stoccarda. Non è un caso che, a distanza di quasi vent’anni dal suo debutto sul mercato, la Cayenne sia arrivata ormai alla terza serie.

Porsche Macan, il SUV Porsche compatto

Il grande successo della Cayenne non poteva non essere colto dalla Porsche, che negli anni ha beneficiato non poco dai risultati portati dal suo primo SUV. Per questo, la casa di Stoccarda nel 2013 – a dieci anni dal debutto della prima Cayenne – ha deciso di portare sul mercato un nuovo modello di SUV: la Porsche Macan. Si tratta della sorella minore, per così dire, della Cayenne poiché presenta dimensioni minori. Rispetto al primo Porsche SUV, però, la Macan privilegia la sportività, ritrovando così la filosofia originaria della casa di Stoccarda, che mira a unire sportività ed eleganza. Anche questo nuovo modello di SUV incontra l’apprezzamento del pubblico, adesso in cerca di automobili meno impegnative dal punto di vista dimensionale.

 

Potrà finire così la storia dei SUV Porsche? Difficile, almeno per adesso, nonostante le critiche dei più fedeli alla filosofia originaria del marchio. Con Cayenne e Macan, la casa di Stoccarda ha ottenuto ottimi risultati, capaci di dare prospettive di crescita e risorse per investire su nuovi progetti. Non a caso, i vertici della casa costruttrice hanno già annunciato la possibilità di inserire nella gamma un nuovo modello di SUV Porsche elettrico, che andrebbe a completare la gamma sposando un nuovo elemento della filosofia della casa: la sostenibilità. Non resta che attendere.

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