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Porsche Macan, la tigre sorella minore della Cayenne

Se vi dicessimo Porsche Cajun, probabilmente, questo nome non vi direbbe niente. Eppure, il modello di cui vi parleremo oggi ha fatto discutere molto gli appassionati di Porsche. È una tigre, come il suo nome indonesiano, Macan, sta a indicare. E però, al pari della sorella maggiore, la Porsche Cayenne, ricade in quel segmento di automobili che difficilmente possono essere accettate dai puristi della casa di Stoccarda. Nonostante tutto questo, però, oggi vi racconteremo la storia della Porsche Macan, le sue caratteristiche e le sue prestazioni di altissimo livello.

Porsche Macan, la tigre fiera e battagliera

Lo sviluppo del progetto della Porsche Macan iniziò nei primi anni Dieci del Duemila. E la denominazione originale, per l’appunto Cajun, spiega con precisione quale fosse l’intento dei vertici della casa di Stoccarda. A ben vedere, infatti, questo termine è un semplice acronimo delle parole Cayenne e Junior. In altre parole, i tecnici Porsche avevano l’intenzione di sviluppare un SUV di lusso, che andasse a coprire il segmento lasciato scoperto dal Cayenne stesso. Ed è proprio di questo che andremo a parlare. Ma prima, vediamo in quale contesto nacque la Macan.

La storia della Porsche Macan, la piccola dei SUV Porsche

Il grande successo del Cayenne rappresentò una sveglia per la Porsche di inizio Millennio, che si trovava a sondare un mercato mai esplorato sino ad allora. Furono una novità, però, anche le normative che, anno dopo anno, furono introdotte dai governi europei nel tentativo di contenere le emissioni dannose per l’ambiente. Misure che penalizzavano le automobili più potenti e, di conseguenza, poco a poco spinsero le case costruttrici di autoveicoli a trovare soluzioni più semplici, leggere ed efficienti. E, nel caso di Porsche, senza rinunciare al piacere di guida.

La scelta, nel caso di Porsche non era semplice. Nacque l’idea, tuttavia, di realizzare un nuovo SUV, più piccolo del Cayenne e in grado di occupare un segmento di mercato non presidiato dal primo. La scelta, pertanto, fu quella di costruire un fratello minore, un Cayenne junior. E fu proprio con questo nome che, nel 2010, iniziarono a circolare le prime voci del lavoro Porsche. Un lavoro che la stessa casa costruttrice confermò all’inizio del 2011.

Il progetto, nella notazione interna della casa costruttrice il Type 95B, era basato sulla piattaforma MLB di Audi. Di fatto, quindi, Macan condivideva un’impostazione simile a quella della Q5. Le similitudini, al di là della piattaforma e dello schema di sospensioni, tuttavia furono ben poche. Macan, difatti, si distingueva sotto innumerevoli aspetti. Primo fra tutti, una evidente ricerca della sportività: se la Cayenne era l’ammiraglia comoda e sportiva, la Porsche Macan doveva essere un felino sempre in agguato, pronto a colpire come una frustata gli amanti del brivido e della velocità. La ricerca del centro stile Porsche, diretto da Michael Mauer, ricondusse le linee dell’allora Porsche Cajun all’icona della casa, la Porsche 911. Ma pescò a piene mani anche altrove come, per esempio, dal design del prototipo della Porsche 918. Il risultato fu un’automobile con una impostazione sportiva, bassa e aerodinamicamente efficiente a dispetto dell’aspetto massiccio di un SUV. Un’impostazione sottolineata anche dalle motorizzazioni. Scopriamo, quindi, i motori della Macan.

I motori della Porsche Macan: prestazioni ed efficienza

La grinta esteriore della Porsche Macan fu confermata anche dalle motorizzazioni previste dalla casa costruttrice. La Macan prevedeva, infatti, diverse versioni: la Porsche Macan S e la Porsche Macan Turbo, alimentate a benzina, e la Porsche Macan S Diesel, chiaramente a nafta.

Per quanto riguardava la Macan S, questa montava un motore biturbo da 2.997 cm3, raffreddato a liquido come vuole la recente tradizione Porsche, che era in grado di erogare 340 CV a 5.500 giri/min e una coppia massima di 460 Nm a 1.450 giri. La seconda, la Macan Turbo era invece più estrema: il motore cresceva fino a 3.604 cm3 per una potenza massima di 400 CV a 6.000 giri/min e una coppia massima di 550 Nm a 1.350 giri/min. Infine, la Macan S Diesel era dotata di un motore da 2.967 cm3, che riusciva a erogare 258 CV a 4.000 giri/min e 580 Nm di coppia a 1.750 giri/min.

Tutta l’esperienza Porsche, quindi, per la prima volta approdava su un SUV sportivo come il Macan. Ancor più, però, accanto alle motorizzazioni, Porsche installò anche il cambio PDK, a doppia frizione e a sette rapporti, capace di scaricare tutta la potenza dell’automobile sull’asfalto.

La produzione della Macan: il nuovo impianto di Lipsia

Per avviare la produzione della Macan, i vertici di Porsche decisero di investire sul made in Germany. Nello specifico, la dirigenza della casa di Stoccarda decise di fare affidamento sullo stabilimento di Lipsia, dove furono investiti ben 500 milioni di euro. Grazie a questo investimento fu stato possibile possibile realizzare una linea di produzione con una capacità di circa 50 mila veicoli all’anno. La produzione della Macan Porsche è iniziata nel 2013. E oggi, che la Macan si prepara a ricevere un corposo aggiornamento, stilistico e non solo, l’automobile continua a rappresentare un oggetto del desiderio per gli appassionati di automobilismo e non solo.

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