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La Porsche 911 di Pablo Escobar

La Porsche di Pablo Escobar è in vendita: scopriamo la 911 RSR

Spesso, il rapporto fra personaggi del mondo criminale e quello delle automobili, specialmente quelle sportive ed esclusive come le Porsche, è un rapporto simbiotico: possedere un’automobile di prestigio, capace di prestazioni uniche, è simbolo di potere. Un rapporto sottolineato anche nella finzione cinematografica: tutti ricordiamo, per esempio, la Porsche 911 guidata dal Libanese di Romanzo Criminale.

La finzione, come spesso accade, pesca a piene mani dalla realtà. Così accade che recentemente, Atlantis Motor Group abbia messo all’asta un’automobile molto particolare, appartenuta a uno dei criminali più temibili di sempre. Per chi ancora non avesse capito, stiamo parlando della Porsche 911 RSR di Pablo Escobar.

La 911 di Pablo Escobar non è un’automobile qualsiasi. Stiamo infatti parlando di un veicolo realizzato nel 1974, appositamente per correre nell’International Race of Champions. Una corsa, che si svolgeva principalmente in nord America, nella quale gruppi tra sei e dodici piloti si confrontavano per stabilire il vincitore. La prima di queste competizioni fu disputata proprio nel 1974, quando fu scelta la Porsche Carrera RSR come automobile ufficiale. Fu la prima e ultima stagione che si corse a bordo di una Porsche e l’automobile fu realizzata in soli quindici esemplari, di cui dodici furono impiegati per le corse mentre gli altri tre finirono per diventare pezzi di ricambi. Fra le prime dodici, anche la la Porsche di Escobar: andiamo a conoscerla da vicino.

La storia della Porsche 911 RSR

Prima di arrivare nella mani del patron del cartello di Medellin, la Porsche 911 RSR fu un’automobile da corsa. Essa, infatti, fu appositamente allestita per partecipare alle gare dell’International Race of Championship. In tutto furono realizzate quindici automobili, ma soltanto dodici di queste furono affidate ad altrettanti piloti, provenienti da diverse discipline motoristiche, affinché gareggiassero in su diversi circuiti: Mark Donohue, Peter Revson, Bobby Unser, David Pearson, Richard Petty, AJ Foyt, Roger McClusky, George Fullmer, Dennis Hulme, Bobby Allison, Gordon Johncock e Emerson Fittipaldi.

Fu proprio quest’ultimo, fra l’altro due volte campione del mondo di Formula 1, che alla prima gara, sul circuito di Riverside, si impose col giro più veloce. Durante la corsa una perdita di carburante lo costrinse al ritiro. Nelle due gare successive, ancora sul circuito di Riverside, Fittipaldi ottenne due terzi posti. Nella quarta e ultima gara, invece, presero parte solamente sei piloti e fra questi non vi era Fittipaldi. Per la cronaca, l’IROC I si concluse col trionfo di Mark Donohue – pilota del campionato CanAm, che aveva vinto tre delle quattro gare – mentre Fittipaldi si classificò con un modesto settimo posto.

E la Porsche di Pablo Escobar cosa c’entra? Ebbene, alla conclusione del campionato l’automobile di Fittipaldi cambiò proprietà numerose volte. Nel 1978, per esempio, la Porsche 911 RSR di Fittipaldi partecipò alla 24 Ore di Daytona. Successivamente, se ne perdono le tracce fino a quando, non è chiaro come, la Porsche 911 giunge nella mani di Pablo Escobar. Ed è qui che l’automobile guidata da un due volte campione di Formula 1, diventa l’automobile di uno dei più grandi narcotrafficanti della storia criminale.

La Porsche che fu di Pablo di Escobar

 

La Porsche 911 RSR di Pablo Escobar

Che cosa volesse fare Pablo Escobar, uno degli uomini più ricchi al mondo negli anni Ottanta con un patrimonio stimato di 76 miliardi di dollari, con un’automobile come la Porsche 911 RSR resta un mistero. Del resto, il capo del cartello di Medellín era noto per i suoi eccessi. Restando nell’ambito delle automobili sportive, Escobar ha posseduto numerosi mezzi su ruote – che fossero automobili, motociclette o altri mezzi – oltre alla 911 RSR.

Restando su quest’ultima, comunque, sono reperibili scarse notizie. La 911 di Escobar, fra le altre cose, fu modificata affinché vi fosse montato il kit carrozzeria di una 935. L’automobile, originariamente, fu infatti colorata di beige Sahara. Una scelta dettata dalla diffusione, negli Stati Uniti d’America, delle televisioni a colori. Per questa ragione, ognuna delle dodici Porsche RSR fu dipinta di un colore differente così da favorire la riconoscibilità. Evidentemente, però, questo colore non doveva essere gradito al narcotrafficante, che la fece modificare applicando anche un numero 21 e facendola vergare col proprio nome. Con quella che ormai era a tutti gli effetti la Porsche 911 di Escobar, il narcotrafficante disputò anche alcune gare. Secondo alcune fonti

Dopo la morte di Escobar, avvenuta a Medellín, 2 dicembre 1993, l’automobile fu fermata in un deposito. Fece ritorno negli Stati Uniti d’America solo più tardi, quando Roger Penske – imprenditore ed ex pilota automobilistico – si incaricò del restauro dell’automobile di Pablo Escobar. Qui l’automobile fu riportata alle sue forme e alla sua colorazione originaria, consegnandole il suo fascino originale e sottraendola alla storia criminale di Escobar.

Le caratteristiche della Porsche di Pablo Escobar

La Porsche di Pablo Escobar, oltre alla sua storia, era anche un’automobile interessante dal punto di vista tecnico. La Porsche 911 RSR era infatti attrezzata con un sei cilindri da tre litri di cilindrata. Se la 911 RSR del 1973 montava un propulsore da 2.8 litri, la Porsche di Escobar col suo flat six era capace di esprimere 315 CV di potenza massima. A questo, poi, fu accoppiato un cambio a cinque rapporti. Così facendo, secondo la casa, l’automobile era capace di raggiungere la velocità massima di circa 290 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in 5.5 secondi.

Il motore della Porsche di Escobar

La caratteristica distintiva di questa automobile, però, risiedeva nello spoiler. Questo, installato sia per questioni aerodinamiche che per favorire il raffreddamento del motore raffreddato ad aria, è diventato una firma inconfondibile dell’automobile che ancora oggi affascina gli amanti.

Insomma, se volete mettervi in garage questa rarissima automobile, con una storia da far invidia e un curriculum di tutto rispetto – oltre a una documentazione invidiabile, l’automobile risulta aver percorso solo 362 chilometri – non vi resta che aprire il portafogli. Attenzione, però: per portare la Porsche di Pablo Escobar – anche senza essere signori della droga – sarà necessario sborsare una cifra che si aggira intorno a 2,2 milioni di dollari pari a 1,85 milioni di euro. Costo che potrebbe renderla una della Porsche all’asta più costose di sempre.

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