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Porsche 911 Carrera RSR: vincere tutto e diventare leggenda

Come costruire un’automobile capace di vincere tutto su pista e diventare una leggenda su strada? Chiedetelo a Porsche e alla sua Porsche 911 Carrera RSR, in particolare nella versione del 1973, un’automobile nata per la pista, per l’appunto, ma che nella versione omologata su strada impressionò come mai era stato prima di allora. Andiamo alla scoperta della storia della Porsche 911 RSR e delle sue incredibili prestazioni, che le consentirono di imporsi a Daytona, nella Targa Florio e a Sebring.

La RS da racing: ecco la Porsche 911 Carrera RSR

Dopo il clamoroso dominio della Porsche, che nel corso del Campionato internazionale sportprototipi del 1970 si era imposta in nove gare su dieci, di cui sette vinte dalla Porsche 917K, staccando nettamente gli avversari, la Ferrari nel Campionato internazionale marche e la Chevrolet nel Trofeo internazionale gran turismo, i nuovi regolamenti della FIA prevedevano che, a partire dal 1973, avrebbero potuto prendere parte alle gare solamente le automobili dotate di motori con cilindrata da tre litri e peso minimo di 600 chilogrammi. Questo, di fatto, metteva al bando la 917K e ciò comporto un cambio importante per la casa di Stoccarda, che, con l’occhio rivolto verso le nuove modifiche regolamentari previste per il 1975, decise di cambiare  tutto. Ecco come.

Storia della Porsche 911 Carrera RSR

La base dalla quale i tecnici della casa di Stoccarda presero a lavorare fu la Porsche 911 Carrera RS 2.7. Questa poteva vantare un motore boxer a sei cilindri, chiaramente raffreddato ad aria, che era in grado di erogare una potenza massima di circa 210 CV. A conti fatti, nella sua versione più estrema, la Carrera RS 2.7 era in grado di raggiungere la velocità massima di 240 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,8 secondi. Tutto questo, però, non era sufficiente per competere a livello internazionale. Per questo, sotto la direzione di Norbert Singer, celebre ingegnere tedesco, la casa di Stoccarda lavorò per mettere a punto un’automobile in grado di essere competitiva. L’automobile che nacque – vedremo dopo le sue caratteristiche tecniche – prese il nome di Porsche 911 Carrera RSR, accogliendo così quella R che storicamente stava a rappresentare i modelli di automobili destinati alle corse. Fu a partire da questa che gli ingegneri di Zuffenhausen realizzarono quel capolavoro che fu la RSR.

Le caratteristiche tecniche della Porsche 911 Carrera RSR

La Porsche 911 Carrera RSR del 1973, se possibile, era un’automobile ancora più estrema rispetto alla progenitrice 911 Carrera RS 2.7. In primo luogo, per quanto riguardava il motore: a differenza di quest’ultima, infatti, la 911 Carrera RSR montava un motore da 2.803 cm3, che, secondo quanto dichiarato dalla casa, era in grado di erogare una potenza massima di 300 CV a 8.000 giri/min. Una potenza stratosferica per quegli anni, pari a 110 cavalli per litro, unita a una coppia di 294 Nm a 6.500 giri/min e a un peso complessivo di 850 chilogrammi, che consentiva all’automobile di raggiungere una velocità massima di 290 km/h. Il propulsore, oltre a un aumento di alesaggio, aveva anche ricevuto valvole maggiorate e alberi a camme modificati.

La Carrera RSR del 1973, rispetto alla versione stradale, era stato oggetto di un’importante riduzione di peso: tutto l’arredamento interno era stato rimosso e, al suo posto, era stato installato un roll-bar. Per contribuire alla riduzione di peso, inoltre, le portiere e il cofano erano stati realizzati in plastica, mentre i finestrini erano in plexiglas. Al lavoro fatto per migliorare il controllo dell’automobile e per abbassare al massimo il baricentro, poi, si aggiunse un importante lavoro sull’impianto frenante. Questo, almeno in parte, era derivante dalla Porsche 917 e prevedeva freni a disco autoventilanti, con quattro pistoncini. L’allargamento dei passaruote, inoltre, consentiva di montare i celebri cerchi Fuchs da 11 pollici. Ciò assicurava all’automobile un buon potere frenante, necessario per rallentare il bolide Porsche.

Gli incredibili risultati sportivi della 911 Carrera RSR

Quando i tecnici di Porsche misero a punto la 911 Carrera RSR, forse, neanche loro si aspettavano un successo così clamoroso. Eppure, quasi da subito, fu chiaro che l’automobile aveva un grande potenziale. Già a febbraio del 1973, precisamente fra il 3 e il 4, la Porsche 911 RSR del team Brumos Porsche riuscì a trionfare alla 24 Ore di Daytona, una gara di endurance non propriamente semplice. Si trattava solamente di un assaggio.

Con l’arrivo del team Martini Racing, infatti, la 911 RSR fu in grado di imporsi anche al prestigioso e ambito primo posto nella Targa Florio del 1973. Anzi, in quell’edizione la nuova automobile della casa di Stoccarda riuscì a ottenere molto più del primo posto: sul gradino più basso del podio, infatti, si posizionò la seconda automobile del team Martini Racing, mentre la terza giunse sesta. A queste, poi, si aggiungere le 911 Carrera RSR del team Scuderia Brescia Corse, che si piazzò 7°, e quella del Porsche Club Romand, che giunse ottava.

Nell’ambito del Campionato Europeo per veicoli GT del 1973 a conquistare un notevole numero di successi. Già all’esordio, nella 300 km del Nürburgring, la 911 Carrera RSR si piazzò al primo posto. Successo che l’automobile replicò anche al Gran Premio Euro GT di Parigi, all’Euro GT Nivelles, all’Euro GT Estoril, all’Euro GT Thruxton, alla 6 Ore di Monza. A questi, poi, si aggiunsero diversi secondi posti.

Altrettanto clamoroso fu il successo che l’automobile raccolse all’IMSA GT Championship del 1973. Delle dieci gare previste dal calendario, la 911 Carrera RSR fu in grado di vincerne ben otto. La più prestigiosa, con ogni probabilità, era rappresentata dalla 12 Ore di Sebring, ma non meno furono gli altri successi raccolti nel corso del campionato.

 

I successi raccolti da Porsche 911 Carrera RSR, comunque, non si spensero nel ’73. Negli anni a venire, infatti, Porsche continuò a migliorare la sua vettura, rendendola ancora più potente e temibile per gli avversari. Ma questa è un’altra storia. Un aspetto certamente non trascurabile, invece, è la preziosità di questa automobile. Della Porsche 911 Carrera RSR, infatti, ne sono stati realizzati solamente 49 esemplari. Questo la rende estremamente rara e, per questo, particolarmente appetibile da parte dei collezionisti di automobili. Non a caso, recentemente, un modello è stato messo all’asta con una quotazione pari a circa 1,6 milioni di euro.

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