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Ruf, Gemballa e 9ff: l’elaborazione estrema di Porsche

Molti degli appassionati del marchio Porsche sognano di poter elaborare la propria automobile della casa di Stoccarda. Nulla che possa guastare il delicato equilibrio di stile e prestazioni che, da sempre, Porsche offre alla propria utenza. Non tutti sanno, però, che sono esistite – e alcune esistono ancora oggi – alcune case specializzate nell’elaborazione dei veicoli Porsche. Stiamo parlando, ovviamente, di Ruf Automobile, Gemballa e 9ff marchi che hanno fatto battere il cuore dei tanti appassionati. Oggi scopriremo la storia di questi brand e i loro prodotti più rappresentativi.

Ruf, Gemballa e 9ff: Porsche all’ennesima potenza

Immaginate delle automobili Porsche con prestazioni ancora più estreme di quelle a cui ci ha abituato la casa madre, ma che preservano il design originale. Un sogno per molti, ma che è diventato realtà grazie ad alcuni marchi che hanno realizzato alcune delle Porsche più estreme di sempre. Fra questi, i più importanti sono sicuramente Ruf Automobile, Gemballa e 9ff.

Ruf Automobile, dagli autobus al restauro di Porsche

Quella di Ruf Automobile è una storia singolare. L’azienda, infatti, fu fondata nel 1923 a Pfaffenhausen da Alois Ruf Sr. In origine, si trattava di un semplice garage, ma nel tempo si trasformò prima in una stazione di servizio e, successivamente, in una casa costruttrice di autobus. La svolta vi fu quando, negli anni ‘60, la Ruf passò nelle mani di Alos Ruf Jr., il quale avviò l’attività di restauro di Porsche d’epoca. Si dovette attendere il 1974, alla morte di Alois Ruf Sr. affinché la Ruf si dedicasse completamente a Porsche, abbandonando la produzione degli autobus.

Da allora, modello dopo modello, Ruf e Porsche sono diventati un connubio imprescindibile. Il primo modello prodotto effettivamente dalla casa fu una versione elaborata della Porsche 930. Nel 1978, poi, i progettisti di Ruf si dedicarono alla Porsche 911, creando una versione da ben 217 CV. Il modello che fece decollare le quotazioni di Ruf Automobile, però, fu portato sul mercato nel 1987: si trattava della Ruf CTR, anche conosciuto come CTR Yellowbird. Anch’essa basata sulla Porsche 911, la CTR Ruf montava una versione elaborata del sei cilindri da 3,2 litri della Porsche accoppiata a un turbo, con doppi turbocompressori e doppio intercooler. Grazie a questo, la CTR era in grado di esprimere un potenza complessiva di 469 CV. A questo, poi, si aggiungevano diverse altre migliorie, che puntavano soprattutto sull’alleggerimento dell’autovettura. Grazie alla cura dimagrante dei tecnici di Ruf riuscirono a ridurre il peso dell’automobile di circa 200 chilogrammi, rispetto ai dati di peso originari. Gli accorgimenti adottati permisero di lanciare la Ruf CTR alla velocità record per l’epoca di 340 km/h. L’automobile ebbe così successo che molti possessori della 911 si decisero a far convertire la propria automobile dalle officine Ruf in una CTR. Anche per questo, nel 1995, l’azienda di Pfaffenhausen immisero sul mercato la seconda versione: la Ruf CTR2. Questa volta, il motore boxer da 3,6 litri era in grado di sviluppare una potenza massima di 520 CV che, unito ai due turbocompressori, era in grado di spingere la CTR2 a una velocità massima di 354 km/h. La scena si è ripetuta nel 2007, quando l’azienda ha prodotto la terza versione della CTR, la CTR3. Questa volta, il motore boxer da 700 CV (nel 2011 portato a 750 CV) poteva spingere l’automobile a una velocità massima di 360 km/h (dal 2011 diventati 380 km/h).

Gemballa, le rarissime supercar su base Porsche

Le Gemballa sono automobili più uniche che rare. La società fu fondata nel 1981 da Uwe Gemballa a Leonberg nei pressi di Stoccarda. A differenza della Ruf, sin da subito Gemballa si dedicò all’elaborazione dei modelli di automobili Porsche. Il primo modello prodotto dalla casa fu la Gemballa Avalanche: si trattava di una versione basata sulla Porsche 930 Turbo. Già dagli esterni, la macchina si presentava con una linea estremamente aggressiva, come dimostravano gli accorgimenti estetici ispirati alle supersportive dell’epoca, e il colore bianco perlaceo. La principale miglioria, però, si trovava al di sotto del cofano motore, dove pulsava un propulsore da 375 CV. Grazie a esso, l’automobile era capace di superare i 300 km/h. Accanto alla Avalanche, poi, Gemballa produsse altri modelli. È il caso della Gemballa Mirage, simile alla Avalanche, e della Gemballa Cyrrus, che invece era la versione decappottabile.

Modello fra i più importanti, e desiderati, della casa automobilistica è la Gemballa Mirage GT. Basata sulla Porsche Carrera GT, la Mirage GT già dotata del potentissimo motore della Carrera GT, monta un sistema di scarico in acciaio inox che dona all’automobile una potenza complessiva di 645 CV. L’ampio uso di fibra di carbonio, poi, hanno contribuito ad alleggerire ulteriormente la Gemballa, che l’hanno resa una vera e propria supercar. Al punto che, nel 2020, l’unico proprietario negli Stati Uniti d’America ha perso il controllo dell’automobile schiantandosi contro altri veicoli parcheggiati lungo la strada.

9ff, la triste storia della casa che faceva volare Porsche

Nel 2001, Jan Fatthauer fondò a Dortmund una società specializzata nella produzione di componenti per l’elaborazione di veicoli Porsche: si trattava della 9ff, nome che sin da subito richiamava al mito della Porsche 911. Nel 2007, al Salone di Essen, la 9ff presentò un modello basato sulla Porsche 997 GT3, che prese il nome di 9ff GT9. Una versione estrema dell’automobile di Stoccarda, che faceva ampio uso di materiali leggeri, come la fibra di carbonio e il kevlar, portando il peso complessivo a 1.375 kg. Come se non bastasse, sull’automobile venne montato un motore da 4 litri, che, associato ai due turbocompressori, era in grado di generare una potenza di 987 CV. Non stupisce, quindi, che l’automobile fosse capace di raggiungere la velocità di 409 km/h e di passare da 0 a 300 km/h in 17,6 secondi. A conti fatti, 0,6 secondi in meno rispetto a una Bugatti Veyron. Non contenti, i tecnici della 9ff portarono in strada una versione ancora più potente, capace di erogare 1.240 CV e che passava da 0 a 300 km/h in soli 16 secondi. Anche coi modelli successivi, come la 9ff Speed9 e la 9ff BT-2, la 9ff riuscì ad alzare molto clamore. Tuttavia, questo non bastò a evitare la bancarotta all’azienda che, dal 2013, è stata costretta a chiudere i battenti.

Conoscevate la storia della Ruf Automobile, Gemballa e 9ff? Tre marchi che, in un modo o nell’altro, hanno brillato della luce riflessa di Porsche e che, allo stesso tempo, hanno contribuito a far brillare il marchio di Stoccarda.

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