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La Targa Florio, il regno incontrastato di Porsche

Qualsiasi appassionato di automobilismo, e nello specifico qualsiasi appassionato di Porsche, dovrebbe conoscere la Targa Florio. Una corsa automobilistica affascinante, ricca di storia, ma soprattutto regno incontrastato della casa di Stoccarda, che sulle strade della Sicilia ha saputo mietere numerosi successi. Andiamo quindi alla scoperta della Florio, della sua storia e dei successi che Porsche ha saputo cogliere anno dopo anno.

Targa Florio, la più antica corsa automobilistica di durata

Agli inizi del Novecento, l’automobile era per lo più un oggetto misterioso. Quelli che ne avevano vista una erano pochi e ancor meno erano coloro i quali se ne potevano permettere una. Figurarsi, quindi, di immaginarsi una gara automobilistica: un lusso per ricchi, nobili e per qualche svitato disposto a mettere a repentaglio la propria vita. Difficile dire se questo fosse il reale pensiero di un uomo o una donna del 1905, ma è certo che agli albori del secolo le automobili erano merce rara. Così come pure è certo che, già allora, erano in grado di esercitare un fascino misterioso: quell’ammasso di metallo, organi meccanici, scoppi, fumo, benzina e olio, capace di proiettare l’uomo a velocità sino ad allora impensabili, era capace di spingere a imprese sempre più grandi.

Di sicuro, questo fascino aveva colto don Vincenzo Florio, un ricco palermitano che diede vita alla Targa Florio, la più antica corsa automobilistica di durata. Conosciamo la storia di questa competizione che, come vedremo, oltre a regalare successi alla casa di Stoccarda, ha dato anche il nome alle cosiddette Porsche Targa.

Storia della Targa Florio, la competizione che ha dato il nome alla Porsche Targa

Per conoscere la storia della Targa Florio, in realtà, è necessario fare un passo indietro. Sino al 1900, quando a Brescia ebbe inizio una competizione automobilistica come tante altre, che si svolse senza soluzione di continuità anche nel 1904. La svolta, invece, avvenne nel 1905 quando l’imprenditore palermitano Vincenzo Florio decise di finanziare un premio di 50 mila lire e una coppa, la Coppa Florio, che sarebbe stata assegnata alla casa automobilistica detentrice del maggior numero di vittorie nelle successive sette edizioni.

Quando nel 1924 fu concluso il ciclo di gare previste, tuttavia, nessuna casa costruttrice aveva prevalso sulle altre. Per questo fu necessaria un’ottava gara, nella quale si imposte Peugeot vincendo il premio. La casa costruttrice francese, tuttavia, decise di rinunciare alla Coppa Florio mettendo nuovamente in palio il premio. La competizione, comunque, si concluse nel 1929, alla dodicesima edizione, quando la Bugatti si era ormai affermata con quattro vittorie.

Da questa competizione, comunque, Florio trasse l’idea della famosa corsa siciliana. Tornato sull’isola, infatti, l’imprenditore palermitano si mise immediatamente al lavoro per organizzare quella che sarebbe passata alla storia come Targa Florio. Per superare le difficoltà del caso, Florio si avvalse dell’amico Henri Desgrange, fondatore della rivista L’Auto. Fu anche grazie ai consigli di questi che venne individuato il percorso della Targa Florio.

L’originale percorso della Targa Florio: il Circuito delle Madonie

Per studiare il percorso, Florio e Desgrange partirono da Campofelice di Roccella, comune in provincia di Palermo. Il circuito messo a punto dai due, anche detto Circuito delle Madonie, si sviluppava lungo un percorso di 148,823 chilometri e toccava diversi comuni del Parco delle Madonie. In particolare, il percorso messo a punto da Florio passava attraverso i comuni di Cerda, Caltavuturo, Castellana, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci Siculo, Castelbuono, Isnello e Collesano.

Questo percorso, che fu effettivamente utilizzato per le edizioni della competizioni dal 1906 al 1911, si rivelava particolarmente difficile. Le strade polverose mettevano a dura prova l’affidabilità delle automobili, nonché le capacità dei piloti, chiamati a sfidare un terreno impervio, la presenza di animali e imprevisti vari per conquistare il prestigioso titolo.

In virtù del successo che la corsa raccolse, furono individuati anche altri due circuiti. Uno di media lunghezza, che si dipanava lungo un percorso di 108 chilometri, e uno più breve, che aveva una lunghezza di 72 chilometri. Il primo fu adoperato fino al 1930, mentre il secondo rimase attivo fino al 1977.

La prima edizione della Targa Florio Classica

La prima edizione della Targa Florio Classica ebbe inizio all’alba del 6 maggio 1906, precisamente alle ore 6:00. Fu in quell’esatto istante, infatti, che il celebre cronometrista Gilberto Marley diede inizio alla competizione siciliana. Ai nastri di partenza, quel giorno, si schierarono complessivamente dieci automobili. Erano vetture, come voleva il regolamento, a quattro o a sei cilindri dal costo massimo di 20.000 lire, nel caso di un peso minimo di 1.300 chilogrammi, che scendeva a 15.000 lire nel caso di un peso sotto i 1.000 chilogrammi.

La gara, per la cronaca, fu vinta dall’italiano Alessandro Cagno che guidava una Itala 35/40 HP. Il pilota, che all’epoca aveva solo 18 anni, riuscì a completare il percorso in 9h32’22”, distanziando il secondo di circa un’ora. La corsa, comunque, divenne immediatamente un successo per la leggendaria durezza del percorso. Al punto che, secondo molti, già completare la corsa significava aver compiuto una vera e propria impresa. Questo, negli anni a venire, fu dimostrato anche dal tributo di sangue che la competizione pagò: nel 1926, a causa di un’uscita di strada perse la vita il pilota Giulio Massetti. Nel 1971, invece, toccò al pilota Fulvio Tandoi, che perse la vita schiantadosi contro un albero.

Targa Florio, il regno incontrastato di Porsche

Nei suoi cento anni di storia e più, la Targa Florio ha visto innumerevoli vincitori, sia per quanto riguarda i piloti che le automobili. Uno dei marchi più vincenti lungo le strade del Parco delle Madonie è certamente Porsche. La casa di Stoccarda, infatti, ha conquistato la Targa Florio per ben undici volte, mettendosi alle spalle così sia Alfa Romeo (10 vittorie) che Ferrari (7 vittorie). Complessivamente, Porsche è salita sul podio per ben 32 volte: oltre agli ori, infatti, Porsche ha conquistato nove secondi posti, dodici terzi posti, cui si aggiungono otto giri veloci.

La prima vittoria giunse alla 40° edizione della competizione, nel 1956. In quell’occasione fu Umberto Magliolo, pilota della Porsche 550 Spyder, a conquistare il primo posto. Proprio per onorare questo successo, poi, nacquero le cosiddette Porsche Targa. Tre anni più tardi fu invece la Porsche 718 RSK a conquistare il podio, successo che si ripetè anche nel 1960 e nel 1963. Nel 1964, invece, fu la volta della Porsche 904. Poi, dal 1966 ebbe inizio una sorta di dominio incontrastato della casa di Stoccarda: fino al 1970, con automobili e piloti differenti, la casa di Stoccarda si impose costantemente. L’ultima vittoria di Porsche, con una 911 Carrera RSR, risale al 1973. Quattro anni più tardi, invece, la corsa sarebbe stata sospesa, trasfomandosi in altro.

E voi, conoscevate la storia della Targa Florio e i successi di Porsche in questa competizione?

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