Sul cofano di ogni Porsche che si rispetti, da sempre, vi è un simbolo di cui tutti i veri porschisti sono orgogliosi. Stiamo parlando, ovviamente, dello stemma Porsche, uno degli stemmi automobilistici più belli ed elaborati di sempre. Ovviamente, come tutto ciò che riguarda la casa di Stoccarda, anche dietro al logo Porsche c’è una storia – e qualche curiosità – che merita di essere raccontata. Conosciamo più da vicino questo simbolo di eleganza.
Stemma Porsche, un simbolo e tanti significati
Chi si prende cura di una Porsche, ne percorre ogni millimetro della sinuosa carrozzeria. Si sofferma sui dettagli, quelli che rendono qualsiasi modello di Porsche un’automobile del desiderio. Capita però a volte di perdersi alcuni dettagli, che sono viva testimonianza della qualità costruttiva della casa. È il caso dello stemma Porsche, un concentrato di stile ed eleganza unico nel suo genere. Ripercorriamo la storia della sua progettazione, che risale addirittura agli anni Cinquanta.
La storia del logo Porsche
È il 1952. Già da sei anni la casa di Stoccarda produce la sua mitica cabriolet e coupé, la Porsche 356. Negli Stati Uniti d’America, già da qualche tempo, l’imprenditore austriaco Max Hoffman sta facendo conoscere il marchio Porsche. È proprio insieme con lui che Ferry Porsche concorda sulla necessità di studiare un logo Porsche. È lo stesso Ferry a evocare quell’episodio:
«Nel 1952 cominciammo a valutare l’ipotesi di un marchio di fabbrica per le automobili Porsche. Già da tempo Max Hoffman insisteva a questo proposito, e facendo riferimento agli inglesi ed alla bellezza dei loro stemmi, suggerì di fare qualcosa di simile, poiché lo riteneva importante specialmente per il mercato americano».
Non un semplice stemma, insomma. Piuttosto, qualcosa che evocasse le nobili origini delle automobili Porsche e che, al tempo stesso, fosse anche bello da vedere. È sempre Ferry Porsche a raccontare la genesi degli stemmi Porsche:
«Durante una cena a New York disegnai su di un tovagliolo lo stemma del Württemberg ed in mezzo posi quello della città di Stoccarda, il cavallino rampante, e sopra scrissi il nome Porsche. Mi misi poi il tovagliolo in tasca e, tornato a Stoccarda, lo diedi a Komenda, pregandolo di ridisegnare il progetto. Una volta fatto, andammo al governo del Land e in Comune, chiedendo l’autorizzazione per questo marchio. Le autorità non ebbero nulla da ridire e così, a partire dal 1953, la Porsche apparve con un proprio marchio di fabbrica».
A progettare ufficialmente il marchio Porsche, tuttavia, furono altre due persone: il direttore dell’ufficio pubblicità di Porsche, Hermann Lapper, e l’ingegnere Franz Xaver Reimspieß. Quest’ultimo, in particolare, aveva già avuto un’esperienza simile: nel 1936, infatti, egli aveva disegnato il logo originale di Volkswagen. Fu dal loro ingegno che nacque lo scudetto Porsche che, ancora oggi, viene applicato sulle Porsche. Guardiamolo da vicino, allora, così da scoprire il significato di ogni dettaglio.
Uno sguardo ravvicinato al logo Porsche
Come detto, due sono gli elementi essenziali del logo Porsche: lo stemma del Baden-Württemberg e lo stemma della città di Stoccarda. Nel primo, infatti, erano presenti tre rami di corno di cervo sovrapposti, mentre il secondo recava un cavallo rampante su fondo giallo. Il compito di questi due elementi era quello di richiamare immediatamente all’origine delle automobili della casa, nonché alla loro dinamicità.
Non a caso, sullo stemma Porsche trova posto anche il nome della città, Stuttgart, dove trova sede la Porsche. Ulteriore richiamo alla provenienza delle automobili, poi, è relativa anche ai colori, il rosso e il nero tipici della bandiera tedesca. A raccordare il tutto, infine, sulla parte superiore trova posto la scritta arquata di Porsche. La sua produzione, come ogni dettaglio delle automobili Porsche, è un vero capolavoro di artigianalità: basta guardare le immagini che Porsche ha condiviso per raccontarne le lavorazioni.
Stemmi Porsche, un simbolo condiviso con l’Italia
Forse non tutti sanno che gli stemmi Porsche condividono un elemento di non poco conto con l’Italia. In particolare, con un simbolo dell’Italia: la Ferrari. Come vi sarà capitato di notare in qualche occasione, il cavallo rampante dello stemma di Porsche somiglia molto da vicino a quello della Ferrari. La ragione è una e semplice: si tratta dello stesso simbolo.
Quando Enzo Ferrari dovette adottare un simbolo per la sua scuderia, la famiglia dell’Asso dell’Aviazione, Francesco Baracca, gli fece dono del loro simbolo : il cavallo rampante, per l’appunto. Questi, probabilmente, prese a usarlo dopo aver abbattuto un nemico: all’epoca, infatti, era usanza adottare le insegne del quinto aereo abbattuto, che comportava il conferimento del titolo di Asso dell’Aviazione. Con ogni probabilità, il quinto pilota abbattuto dall’aviatore italiano era originario di Stoccarda e, così, Porsche e Ferrari si trovarono a condividere, senza volerlo, lo stesso simbolo.
Porsche Cavalla rampante, Ferrari Cavallo rampante (si nota l’organo maschile). Simili ma non uguali.