Il 2021, al netto di tutte le difficoltà, prospetta interessanti novità sul fronte delle Porsche d’epoca. È il caso della Porsche 964 Turbo, o, per meglio dire, Porsche 911 Turbo Tipo 964, che proprio quest’anno compie trent’anni e si avvia a entrare nell’elitario mondo delle automobili d’epoca più desiderate. Presentata nel marzo del 1990, la 964 Turbo è stata realizzata in soli 3.660 esemplari: possederne uno, oltre che motivo d’orgoglio, significa anche avere una discreta fortuna. Scopriamone la storia da vicino.
Porsche 964 Turbo: una nuova Porsche d’epoca
La storia della Porsche 964, che alcuni chiamano anche Porsche 965, è abbastanza nota: nata come evoluzione della Porsche 911, è stata prodotta dal 1989 fino al 1993. Il suo nome, come dimostrano i Manuale del Proprietario, a seconda della versione doveva essere Carrera 2, a trazione posteriore, o Carrera 4, a trazione integrale. La consuetudine, tuttavia, ha finito col imporre il nome di 964. Di fatto, di questa automobile sono state prodotte diverse versioni: oltre alle due citate, infatti, era disponibile anche una versione supersportiva, la Carrera 964 RS, e la Porsche 964 Turbo. Una vettura che aveva l’arduo compito di riempire un vuoto, quello delle vetture turbocompresse, lasciato scoperto ormai da due anni. Ed è proprio questa sulla quale, oggi, ci andremo a concentrare.
Il design della 964 Turbo Porsche
La Porsche 964, che fu presentata nel marzo del 1990 presso il Salone di Ginevra, evidentemente, conservava e rinnovava molte delle caratteristiche estetiche della Porsche 911. Pertanto, anche la Porsche 964 Turbo possedeva caratteristiche estetiche ereditate da questo modello storico. A differenza della 964 tradizionale, però, la 964 Turbo si lasciava immediatamente notare per i passaruota molto più esposti rispetto all’andamento della carrozzeria, sia anteriormente che posteriormente.
Altra caratteristica distintiva della Porsche 911 Turbo Tipo 964, poi, è il grande spoiler fisso posteriore, ripreso dalla Turbo 3.3, che domina sostanzialmente il cofano posteriore. La scritta turbo, immediatamente sotto lo spoiler, certifica il modello.
La parte posteriore, poi, si contraddistingue per i due terminali di scarico di forma ovale. Una curiosità: attraverso il tubo di scarico sinistro venivano espulsi i gas solamente quando la valvola regolatrice della pressione di alimentazione del turbocompressore risultava aperta.
Il motore della Porsche 964 Turbo
I progettisti della Porsche 964 Turbo, di fronte alla necessità di presentare quanto prima l’automobile, ritennero non vi fossero i tempi necessari per sviluppare una versione turbocompressa del motore M64 montato sulla 964. Per questa ragione, almeno inizialmente, si decise di adottare il motore da 3.299 centimetri cubi della Porsche 930. Questo, opportunamente rivisto, era in grado di generare una potenza massima di 320 CV, corrispondenti a 240 KW, a 5.750 giri/minuto e una coppia massima di 450 Nm a 4.500 giri/minuto. Inoltre, grazie ai miglioramenti introdotti dai tecnici Porsche, il motore della Porsche 964 Turbo soffriva tendenzialmente meno il turbo-lag di cui, in quegli anni, erano affette le automobili turbocompresse. Secondo il costruttore, l’automobile in questa configurazione era in grado di raggiungere una velocità massima di 273 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,0 secondi.
Nel 1992, poi, il motore fu ulteriormente rivisto. Grazie a modifiche agli iniettori, agli alberi a camme e ad altre componenti, fu possibile innalzare la potenza massima fino a 381 CV. Infine, nel gennaio 1993, venne finalmente rilasciato il nuovo motore della Porsche 964 Turbo: un 3.600 centimetri cubici, sovralimentato con una turbina KKK K27, che era in grado di sviluppare 360 CV a 5.500 giri/minuto e 520 Nm a 4.200 giri/minuto. È questa la versione con cui Will Smith veste i panni di Mike in Bad Boys.
Volete provare a mettere in garage una Porsche 964 Turbo? Potete provarci, ma considerate che attualmente una vettura di queste parte da 100 mila euro fino a 1,2 milioni di euro pagati per una rarissima Porsche 964 Turbo S 3.3.