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Herbert Kaes, il primo pilota Porsche ufficiale

Chi fu il primo pilota Porsche a vincere una gara? La risposta, almeno apparentemente, sembra essere Herbert Kaes. Le apparenze, quando si parla di storia, spesso ingannano. Così, in questo articolo, siamo andati a caccia della storia di questo personaggio, che ci ha permesso di scoprire un altro importante tassello della storia di Porsche. La storia di Kaes, peraltro imparentato con Ferdinand Porsche, è infatti poco nota. Eppure, il suo contributo al successo della casa di Stoccarda è stato determinante, come vedremo. Conosciamo meglio la storia di Herbert Kaes, il primo pilota ufficiale di Porsche, e poi cercheremo di capire chi è stato il primo pilota a vincere una competizione sotto le insigne della casa di Stoccarda.

La storia del primo pilota di Porsche: Herbert Kaes

Quando Ferdinand Porsche iniziò la propria attività, stabilendo a Stoccarda la sua prima azienda, chiamò a raccolta molti componenti della sua famiglia. Fra questi, anche il nipote Ghislaine Kaes, che fu a lungo segretario personale del vecchio Ferdinand Porsche. Più tardi, si aggiunse anche il fratello di Ghislaine, Herbert Kaes. Una figura apparentemente di secondo piano, ma che, come vedremo, divenne centrale per il futuro della casa di Stoccarda.

Breve biografia della vita di Herbert Kaes

Herbert Kaes nacque a Londra il 18 novembre 1913, dove il padre era rappresentante della casa automobilistica austriaca Austro-Daimler. Dopo la scuola, vista le sue propensioni, Herbert sembrava destinato a una carriera nella nascente industria automobilistica. Tuttavia, all’epoca non era semplice trovare impiego. Durante questo periodo, quindi, aiutò lo zio Ferdinand Porsche presso il suo laboratorio. Si trattava, comunque, di un impiego non remunerato e, in generale, Porsche non passava un periodo particolarmente florido. Per questo, il 19 gennaio 1933, iniziò a lavorare come meccanico presso la Reutter, azienda che produceva carrozzerie per modelli speciali e prototipi, fra cui la Porsche Type 12 e la Porsche Type 32.

Dopo aver raccolto l’esperienza necessaria, e quando ormai Porsche era divenuta un’azienda stabile, il 5 febbraio 1936, Kaes fece finalmente ritorno alla fabbrica di famiglia. Il primo incarico fu quello di testare e rodare i motori a due tempi e a quattro tempi installati sulle Volkswagen V1 e V2. Nel 1939, Kaes, insieme con il suo amico Hans Klauser, fu promosso alla guida della nuova automobile sportiva di Volkswagen, la Type 64, preparata per la Berlino-Roma del 1940. Alla fine dell’agosto 1939, tuttavia, Kaes fu richiamato nelle forze armate e stazionò nel piccolo villaggio di Villingen, a qualche centinaia di chilometri a sud di Stoccarda. Solo l’intervento del professor Porsche, che persuase le autorità militari che Kaes fosse un valente ingegnere per veicoli militari piuttosto che un soldato, riuscì a farlo tornare in fabbrica.

Quando nell’autunno del 1944 Porsche lasciò Stoccarda, tuttavia, al contrario Kaes decise di non seguire i colleghi a Gmünd, in Austria. Egli continuò a Stoccarda fino alla fine, anche quando l’avvocato della compagnia, Herr Kern, chiese il trasferimento della documentazione, dei disegni tecnici e del denaro di Porsche in Austria. In quell’occasione, infatti, Herbert trasferì tutto a bordo di una roulotte agganciata alla sua Volkswagen, che guidò fino a Zell am See. Il giorno seguente fece ritorno a Stoccarda e solamente il 2 aprile del 1945 si trasferì a Gmünd a bordo di una Volkswagen Schwimmwagen Type 166, carica dei suoi effetti personali e dei suoi fedeli diari.

Successivamente, come altri personaggi di spicco della Porsche, anche Kaes fu arrestato il 31 luglio 1945 e rinchiuso nella stazione dei pompieri del villaggio. La mattina seguente furono tutti trasferiti a Salisburgo, dove furono imprigionati. Harbert Kaes e Ferry Porsche furono rilasciati solamente il 31 ottobre 1945. Quando nel 1949, la società formata da Louise Piech, la figlia del professor Porsche e la sorella di Ferry abbisognò di un meccanico affidabile, Kaes fu chiamato a Salisburgo e le sue capacità pratiche lo posero immediatamente a capo del laboratorio. Con Louise e Ferry rispettivamente a Salisburgo e Gmünd, Herbert prese a viaggiare spesso fra le due città per informare e coordinare le due famiglie. Questa attività di collegamento permise a Kaes di rimanere a Salisburgo e, contemporaneamente, partecipare allo sviluppo della Porsche 356, in particolare per le prime competizioni. Alla fine, comunque, Kaes rimase con la compagnia di Piech fino al suo ritiro, nel 1978.

Herbert Kaes, il primo pilota ufficiale Porsche a vincere (forse)

Come detto Herbert Kaes presenziò anche alla prima fase competitiva di Porsche e, secondo una leggenda abbastanza diffusa, fu anche il primo pilota ufficiale Porsche a portare a casa una vittoria. L’11 luglio del 1948, infatti, si svolse la prima gara del dopoguerra in Austria, precisamente la Rund um den Hofgarten di Innsbruck, con ogni probabilità organizzata proprio da Ferdinand Porsche, che in Austria era nato e che in quel periodo operava come risaputo nel villaggio austriaco di Gmünd. In quell’occasione, al contrario di come spesso viene ricordato, Kaes non gareggiò ufficialmente ma fu comunque posto alla guida della Porsche#1, la celebre Porsche 356/1-001, antenata di quella vettura che avrebbe preso parte alla Berlino-Roma del 1940, per una semplice esibizione di fronte a un pubblico di circa 45 mila spettatori. In quell’occasione, il quotidiano Tiroler Tageszeitung scrisse: «La roadster (la prima automobile austriaca destinata all’esportazione) ha dimostrato eleganza e il suo motore, derivato dalla Volkswagen, è risultato migliorato. Il suo prezzo non è ancora stato annunciato».

La leggenda, quindi, risulta falsa. A quella competizione, presero parte solamente tre automobili: una vecchia vettura sportiva, che abbandonò dopo la prima curva, una Cisitalia-Fiat, condotta dal pilota italiano Luigi Vilotti e una Balilla 508 S, guidata dal pilota austriaco Otto Mathé. Alla fine si impose Vilotti, con la sua automobile decisamente più competitiva rispetto alla Balilla. Del resto, la leggenda fu riportata anche nella biografia di Ferry Porsche, Cars Are My Life, contribuendo in tal modo a questo falso storico. E dunque, a chi appartiene la prima vittoria di Porsche? Con ogni probabilità, il primato appartiene a Joachim von Fürstengberg, al Midnight Sun Rallye di Svezia, del 1950, mentre Kaes può fregiarsi solamente del titolo di primo pilota ufficiale Porsche. Un primato comunque non da poco.

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Mario Bellettato
Mario Bellettato
2 anni fa

Articolo interessante e storicamente ben documentato, utile per aggiungere un tassello alla storia del marchio che soprattutto alle origini era strettamente legata alle vicende della famiglia Porsche/Piech. Complimenti e grazie.

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