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checklist acquisto auto epoca

Cosa guardare in automobile d’epoca prima di acquistarla

Quando ci si trova di fronte a un’automobile d’epoca, come potrebbe essere una Porsche 356 oppure una Porsche 911, spesso è difficile resistere dalla tentazione di portarla nel proprio garage. Le forme sinuose, il suono dei motori non imbrigliati dall’elettronica o l’indubbio fascino di un’automobile che ha scritto la storia dell’automobilismo possono diventare un richiamo che non lascia scampo al più giudizioso degli appassionati. Prima di aprire il portafogli per acquistare un’automobile d’epoca, onde evitare di imbattersi in un incauto acquisto, è necessario verificare l’automobile sotto ogni punto di vista. In questa guida, pertanto, vedremo passo dopo passo che cosa andare a controllare prima di acquistare la vostra nuova automobile d’epoca.

La checklist per l’acquisto di un’automobile d’epoca

Le automobili d’epoca spesso si presentano in splendide condizioni. In altri casi, invece, necessitano di restauri lunghi e impegnativi. Poi, ci sono le automobili che, pur presentandosi in un apparente stato di conservazione ottimale, potrebbero riservare brutte sorprese. Per questo, prima di procedere al passaggio di proprietà, è sempre necessario controllare minuziosamente l’automobile, al fine di scovare tutte le esigenze dell’automobile e di valutare l’acquisto in funzione di queste. Vediamo quali sono le cose da verificare.

Carrozzeria delle automobili d’epoca

La carrozzeria è il biglietto da visita di qualsiasi automobile d’epoca. Anzitutto la vernice deve risultare uniforme, perché eventuali difformità potrebbero indicare riparazioni non eseguite a regola d’arte. Un buon modo per verificare che non siano stati eseguite precedenti riparazioni è quello di passare una calamita sulle parti più esposte a danni. Eventuali strati di stucco, adoperati per riparazioni di fortuna, non farebbero aderire la calamita come previsto.

Analogamente, un controllo nei punti più nascosti, come per esempio il vano motore o i passaruota, possono rivelare una verniciatura non dichiarata. In questo senso, potete farvi una prima idea anche verificando la cartella colori originale della vettura, verificando la versione specifica e l’anno di costruzione. Anche l’allineamento delle scocche potrebbero essere indicative di una riparazione non eseguita in maniera professionale.

Una questione importante, poi, riguarda la presenza di corrosione. I punti più delicati sono nella parte inferiore dell’automobile, dove l’acqua piovana e i detriti potrebbero aver rovinato il fondo dando il via al deterioramente.

Gli esterni di un’automobile d’epoca, tuttavia, non sono solo la carrozzeria. Sono decine gli elementi che, qualora danneggiati, potrebbero far innalzare a dismisura il conto di un restauro. È il caso, per esempio, della fanaleria. nel caso in cui risultassero danneggiati o anche semplicemente opachi, potrebbe essere necessaria la sostituzione. I fanali delle automobili d’epoca, in alcuni casi, possono arrivare a costare diverse centinaia di euro. Questo vale anche per i profili, i paraurti, gli specchietti e i cristalli, che in alcuni casi possono essere addirittura introvabili.

Gli interni della macchina d’epoca

Analoga attenzione, poi, deve essere riversata anche sugli interni della macchina. I controlli, chiaramente, devono riguardare in primo luogo le tappezzerie dell’auto, che devono risultare integre e compatibili con l’epoca della vettura. Una parte che spesso tende a deteriorarsi è il cielo della vettura: è importante verificare, pertanto, che non vi siano scollamenti dal tettuccio che potrebbero presto portare al completo distacco.

Oltre alla selleria e alle tappezzerie, poi, è fondamentale verificare il correttamento funzionamento di tutte le dotazioni di bordo: il quadro strumenti, in primo luogo, il deviatore delle frecce e il devioluci, nonché tutti gli altri comandi. È il caso degli alzacristalli elettrici, dell’eventuale impianto di condizionamento e dell’impianto stereo.

Il motore dell’automobile d’epoca

Insieme alla carrozzeria, probabilmente, il motore d’epoca rappresenta una parte cruciale di un’automobile d’epoca. Guasti al motore, infatti, potrebbero comportare costose riparazioni e ricerche estenuanti delle parti di ricambio. È fondamentale, a questo proposito, procedere con un’ispezione “a vista” del vano motore. Diffidate dai motori troppo puliti, eventualmente appena lavati, che potrebbero nascondere trafilaggi importanti o altri segnali di cattiva stato dell’unità. Verificate la presenza di vistose modifiche, che compromettono l’originalità dell’automobile.

Chiedete di mettere in moto l’automobile per verificare che il motore “giri” correttamente, senza emettere quantità eccessive di fumo (se di colore azzurro è sintomatico di perdite di olio) e senza perdite di liquidi oltre la norma. Un punto che è importante verificare, poi, è il terminale scarico. In molte automobile d’epoca, infatti, questo punto è soggetto alla corrosione, con la compromissione della sua efficienza.

Una prova su strada dell’automobile d’epoca

Una prova su strada, spesso, rivela più di quanto si possa vedere durante l’ispezione. Innanzitutto, è possibile approfondire l’ispezione del motore verificando che questo funzioni correttamente. In secondo luogo, si possono condurre verifiche prima impossibili sugli altri organi del mezzo. È il caso, per esempio, della trasmissione: le marce, già a freddo devono entrare senza troppo sforzo e la frizione non deve essere eccessivamente dura. Contestualmente, già dalle prime curve è possibile verificare che lo sterzo ruoti correttamente e che le sospensioni rispondano prontamente alle asperità del fondo stradale.

Seguendo queste regole si possono evitare numerosi guai, che potrebbero alla fine far rimpiangere l’acquisto dell’automobile stessa. Se non vi fidate delle vostre competenze, o semplicemente se avete bisogno di un supporto, è sempre portare con voi una persona di fiducia. Qualcuno che conosca bene la macchina, i costi delle parti di ricambio e che sappia distogliervi dall’intento di acquistare qualora l’investimento non sia conveniente.

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Vito
Vito
2 anni fa

Aggiungerei, nel caso di possibile acquisto di un modello spider, l’osservazione accurata della capote dentro e fuori e del suo movimento specie se elettrico. Il venditore tenderà a minimizzare eventuali riparazioni o addirittura la sua sostituzione. Vi assicuro che i costi, a meno di una fiat 500, sono altissimi. Occhi aperti

Roberto
Roberto
2 anni fa

Aggiungerei che fondamentale è controllare che il numero di telaio punzonato sulla vettura sia corrispondente a quanto indicato sui documenti della vettura, che la punzonatura non risulti visibilmente contraffatta (controllare anche l’area circostante) e il numero sia in linea con l’anno i produzione di quella vettura (dati facilmente scaricabili da banche dati on line). Inoltre controllerei che la sigla e il numero di motore sia altrettanto corrispondente per quel modello/anno di vettura. In particolare nel 356 non solo il numero di motore ma anche i numeri di controllo presenti in altri punti. Eventuali discordanze penalizzerebbero l’ottenimento di certificazioni di autenticità/storicità. Roberto

roberto feliciani
roberto feliciani
2 anni fa

Sono possessore di una 911 sc bianca cabrio del1982 ASI conservata, credo di poter sostenere, molto bene e sempre in garage, con 97.000 km reali, tutta originale;
ho intenzione di cederla perché non ho più tempo per dedicarle l’attenzione che merita e non ci esco oramai più. Vorrei essere consigliato per la vendita ed essere guidato anche per il fatto che si riscontra un gap di valutazione molto variabile. Se qualcuno esperto mi potrà guidare o consigliare sarà un piacere.
Attendo essere contattato

Guglielmo
2 anni fa

….E la storia della macchina non interessa a nessuno?
Il fatto ad esempio che abbia tutti i “numeri” per entrare in un registro storico di marca è sicuramente un’altra cosa da verificare, gli accoppiamenti telaio/motore/cambio sono un indizio di corretta conservazione del veicolo.
Molte volte fa la differenza sapere che motore c’è dentro il cofano (ho visto cosa che voi umani…..)
Quindi prima di avventurarci sarebbe opportuno comprare un buon libro sul modello che ci interessa così da avere quel minimo di informazioni che ci fanno apprezzare il fatto che una 356 A, ad esempio, può montare motori di potenza e cilindrata differente a seconda dell’anno di costruzione.
Altra cosa non disprezzabile è quella di conoscere il precedente proprietario, molte volte fa la differenza, potrebbe dirci per esempio se la vettura è stata correttamente manutenuta e custodita amorevolmente negli ultimi anni oppure no. In ogni caso se l’acquisto è “importante” meglio farsi assistere da un esperto del settore. Qualche centinaio di euro spesi per una consulenza alla fine possono fare la differenza.
Altro consiglio è quello di contattare i Registri di marca, di solito conoscono, ho hanno conosciuto, la vettura in questione (e anche questo fa la parte sella storia di un veicolo).

Ma ricordate che in realtà molto spesso acquistiamo ciò che ci piace spinti più da un’emozione piuttosto che da un freddo ragionamento, inoltre potremmo voler perdere del tempo in un restauro che è in realtà il nostro hobby. Non sempre ci va l’idea di andare a prendere la macchina “perfetta” altrimenti entreremmo in un concessionario Porsche per prendere una Tycan. Spesso quella 356 o 911 ci piace proprio per le sue rughe, per quei piccoli difetti che ci fanno sorridere ed apprezzare la personalità sicuramente non banale ne anonima delle cavalline di Stoccarda. Quindi ben vengano i consigli ma non è detto che sia obbligatorio usare sempre la testa, alle volte è meglio usare il cuore, quindi credo che alla fine possano valere anche le regole contrarie. Cioè un buon controllo su carrozzeria e meccanica assistiti da uno specialista sta bene, ma magari scegliendo quella vettura “sincera” piuttosto che quella lucida da concessionario che la fanno sembrare “finta” nonostante i suoi 60 anni di età. Le Porsche vengono scelte perché sono fedeli compagne che possono seguirci per decenni e per svariate centinaia di migliaia di chilometri. La loro affidabilità è proverbiale, se ben tenute possono stupire per la loro longevità mantenuta quasi con le medesime caratteristiche dei primi anni. Non è raro vedere Porsche di oltre 50/60 anni danzare tra i cordoli di un circuito o partecipare ad un raduno internazionale a migliaia di chilometri da casa. D’altronde come dice la Porsche: non esistono porsche usate, esistono solo nuovi proprietari. ?

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