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auto storiche e auto d'epoca

Auto storiche e auto d’epoca: facciamo chiarezza

Per molti, specialmente per coloro i quali non appartengono al settore, auto storiche e auto d’epoca sono pressoché sinonimi. Eppure, come sanno i più addentrati, le due definizioni non sono sovrapponibili. Per fare finalmente chiarezza, allora, spiegheremo quando è possibile parlare di auto storica e quando, invece, siamo di fronte a una macchina d’epoca.

Auto storiche e auto d’epoca: quali sono le differenze?

Iniziamo col chiarire il primo dubbio: auto storiche e auto d’epoca non sono la stessa cosa. Non si tratta di una differenza solo formale, ma prima di tutto sostanziale: le prime, infatti, possono liberamente circolare mentre le seconde, come vedremo, non possono circolare salvo specifici casi. Inoltre, evidentemente, in sede di valutazione di un’automobile è necessario conoscere le caratteristiche di una e dell’altra tipologia. Iniziamo allora col definire ciascun tipo di auto e, successivamente, vedremo le differenze tra macchine storiche e macchine d’epoca.

Le auto storiche: le trentenni che possono liberamente circolare

Il Codice della Strada, in particolare all’articolo 60, stabilisce che è auto storica – o, più precisamente, veicolo d’interesse storico e collezionistico – un’automobile che risulta iscritta presso uno dei registri dell’ASI, dello Storico Lancia, dell’Italiano Fiat, dell’Italiano Alfa Romeo o dello Storico FMI. Affinché un’automobile sia considerata storica, questi devono fornire una certificazione che ne attesti la data di costruzione e le caratteristiche tecniche del mezzo. Infatti, secondo il Regolamento di esecuzione e di attuazione, all’articolo 215, i veicoli d’interesse storico e collezionistico devono conservare le caratteristiche originarie di fabbricazioni, fatte salve le modifiche previste per la circolazione del mezzo.

Quando un’automobile diventa storica? Prima del 2015, come molti ricorderanno, un’automobile diventava storica al compimento del 20° anno dalla prima immatricolazione. Dopo quell’anno, per effetto della Legge di Stabilità, le automobili per assumere lo status di macchine storiche devono aver raggiunto il 30° anniversario dall’immatricolazione.

Questo genere di veicoli, purché dispongano di tutti i requisiti necessari alla circolazione – in particolar modo per quanto riguarda l’impianto frenante, i dispositivi di segnalazione acustica e di segnalazione visiva, pneumatici, sospensioni impianti di scarico – possono regolarmente circolare su strada. Infatti, le automobili storiche risultano ancora regolarmente iscritte al Pubblico Registro Automobilistico.

Le auto d’epoca: le trentenni che devono chiedere il permesso

Al contrario, le auto d’epoca, secondo l’articolo 60 del Codice della Strada, sono automobili con interesse storico e collezionistico, che non hanno più le caratteristiche per circolare su strada. Un caso tipico è quello relativo al mancato rispetto delle stringenti normative anti-inquinamento, che rendono le automobili d’epoca inadatte alla circolazione di tutti i giorni.

Il loro unico scopo, pertanto, è orientato alla conservazione e all’esposizione. A tal proposito, le macchine d’epoca vengono cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico e registrate all’interno di un apposito elenco conservato presso il Centro storico della Direzione generale della Motorizzazione Civile. La loro circolazione, pertanto, non è ammessa, salvo particolari eccezioni. È il caso, per esempio, di manifestazioni automobilistiche autorizzate. Anche in questo caso, però, è necessario ottenere l’autorizzazione da parte del Dipartimento per il Trasporti Terrestri competente territorialmente, che, previa verifica di alcune condizioni, procede a rilasciare un apposito foglio di via.

Anche la cessione di questi mezzi deve essere obbligatoriamente comunicata al medesimo Dipartimento, che procederà con l’aggiornamento dell’elenco del Centro storico competente.

Differenze tra automobile storica e automobile d’epoca

La prima e grande differenza fra automobile storica e automobile d’epoca, come abbiamo già visto, riguarda la possibilità di circolare liberamente su strada. Nel primo caso, fermo restando che l’automobile non può essere usata a fini commerciali, le macchine storiche possono liberamente circolare. Nel secondo caso, invece, le macchine d’epoca possono circolare solamente se autorizzate e unicamente per specifiche operazioni di trasferimento del mezzo..

Inoltre, le auto storiche godono anche di vantaggi di natura economica: dai 20 ai 29 anni di età, godono di una riduzione della tassa di circolazione. Dal 30° anno, invece, le automobili storiche sono completamente esentate dal pagamento del bollo. Anche dal punto di vista dell’assicurazione di responsabilità civile, le macchine storiche godono di alcune agevolazioni. Infatti, molte compagnie assicurative offrono apposite offerte, i cui costi, pur oscillando a seconda dell’automobile, risultano più convenienti di una normale assicurazione.

Questo è tutto: adesso che conoscete le auto storiche e le auto d’epoca, se state pensando di comprare un’auto storica o d’epoca non vi resta che mettervi alla ricerca del modello a voi più gradito.

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emil
emil
1 anno fa

un po di chiarezza non fa mai male!

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